Buon vento Amico Mio!

Vincenzo Onorato e Luigi Carpaneda a poppa di Mascalzone Latino nella Louis Vuitton Cup del 2002
15 12 2011

 "Buon vento Amico Mio": lo ricorda così Vincenzo Onorato. Una tragica fatalità per le strade di Milano ieri ha purtroppo improvvisamente interrotto la vita di Luigi Carpaneda, il decano e Presidente onorario della prima sfida di Mascalzone Latino all’America’s Cup, lasciando sgomenti tutti senza appello. Una tragedia che segue poco più di un anno l'altrettanto improvvisa scomparsa di suo figlio Marco.

Personaggio integerrimo, colto, elegante e sincero fino al midollo, Luigi rimane nel cuore dei Mascalzoni con un profondo ricordo di saggezza, schiettezza e diplomazia: lui era capace di essere sempre ottimista e di concretizzare ogni idea con le sue capacità operative e di persuasione.

Carpaneda, infatti, era una persona di grande spessore, orgogliosamente apolitico, che godeva di una stima incondizionata dall'industria e dallo sport. Preciso, scrupoloso e tagliente quando necessario, aveva forgiato il suo carattere con la Seconda Guerra mondiale, dove era stato deportato in Germania e in Russia, e poi con la vita professionale e sportiva, dove ha eccelso, come difficilmente pochi sono riusciti a fare, in due attività molto distanti.

Luigi infatti era un provetto fiorettista, disciplina nella quale ha vinto due titoli mondiali e due medaglie olimpiche: oro a Melbourne nel 1956 e argento a Roma nel 1960. Nello stesso periodo si dedica anche all'automobilismo, partecipando a tutte le edizioni della Millemiglia dal 1950 fino all'ultima del 1961.

Passano pochi anni e inizia poi ad appassionarsi alla vela, dove, con i suoi cinque "Botta Dritta" (un nome non casuale, in quanto era il suo colpo "segreto" e nella scherma) vince molte regate classiche e, nel 1981, un mondiale nella Three Quarter Ton Cup.

Nella sua vita privata e professionale si divideva fra La Maddalena, Milano e Ginevra ed è sopratutto nell'isola sarda che aveva messo le sue radici da cinquant'anni, dove ancora adesso vivono la sua consorte Marina Perrot, che ha basato lì la sua attività di architetto, e i suoi figli Michele e Maria Rosaria. La Sardegna in particolare lo ricorderà per progetti di grande prestigio, realizzati insieme a suo moglie, come Porto Massimo a La Maddalena e la partecipazione alla costruzione del villaggio di Porto Cervo.

A Porto Rotondo, infine, nel 2008 è stato eletto Presidente dello Yacht Club e negli ultimi due anni ne era diventato Commodoro, fervidamente operativo nonostante gli 86 anni: ma con la sua energia, senza le barba e le rughe, chiunque l'avrebbe scambiato ancora per un ragazzino.